Il gruppo quest'anno si è arrichito i diverse componenti. All'inzio è arrivata Monica che con la sua solarità ci ha portato vivacità, allegria e brio. Insieme a Monica è arrivata Manuela, innamorata pazza del ricamo a intaglio, ma questo punto non è rientrato nel programma, si farà in seguito.......
Nel corso dei mesi sono arrivate altre quattro donne.
Il tema che abbiamo scelto quest'anno per lavorare sui punti di ricamo è: " Dal Meditteaneo alle Canarie", abbiamo quindi appreso i punti tipici dei luoghi che incontriamo in una ipotetica crociera che parte da Venezia e arriva alle isole Canarie.
Abbiamo iniziato con il merletto Venezia, poi siamo passate al punto jugoslavo, questo punto è molto semplice nell'esecuzione ma di grande effetto.
Continuado il nostro viaggio immaginario siamo arrivate in Grecia e qui abbiamo lavorato sul pizzo greco e Lefkara.
Arrivate in Toscana impariamo il trapunto semplice, il trapunto fiorentino e il punto antico toscano.

Il punto antico è composto da tre punti:
Il punto reale a fili contati, il punto riccio ed il reticello, nel punto antico toscano il reticello è rappresentato da una losanga contornata dal punto quadro, sfilata al centro e successivamente rifinita a cordoncino e decorata con il punto spirito. Gli orli del tessuto sono rifiniti con il gigliuccio, un tipo di sfilatura che accompagna spesso il punto antico toscano.

A seconda delle regioni questo punto presenta delle varianti, sia nei punti che nella denominazione. Agli inizi del '900 il punto reale si faceva disegnato e non a fili contati ma era difficilissimo e fu abbandonato (vedi tavola illustrativa tratta da un album di L.Vannini).
Dopo il punto antico abbiamo fatto un "salto" in Sardegna e qui abbiamo scelto una tecnica di ricamo particolare, il "punt'a brodu" tipico di Teulada, poco conosciuto, di non facile esecuzione ma secondo noi molto elegante.

Proviamo qui a descrivere le istruzioni:
In questo tipo di ricamo è importante stabilire quando il disegno si sviluppa verso destra e quando verso sinistra perché la tecnica del punto cambia secondo la direzione. In genere si ha un ramo centrale dal quale partono dei rametti, sia a destra che a sinistra, questi rametti hanno a sua volta delle foglioline da un lato. La composizione è a sua volta abbellita da occhiolini che sono detti “arenadas” parola sarda per indicare il melograno, e da graziosi ovali detti” arrecciau” poiché somigliano alle grate.
In questo tipo di ricamo è importante stabilire quando il disegno si sviluppa verso destra e quando verso sinistra perché la tecnica del punto cambia secondo la direzione. In genere si ha un ramo centrale dal quale partono dei rametti, sia a destra che a sinistra, questi rametti hanno a sua volta delle foglioline da un lato. La composizione è a sua volta abbellita da occhiolini che sono detti “arenadas” parola sarda per indicare il melograno, e da graziosi ovali detti” arrecciau” poiché somigliano alle grate.
TECNICA DEI PUNTI
Il primo passaggio si esegue su uno dei due rami principali. Quando il ramo volge verso destra, il filo sta in alto e l’ago esce a sinistra del disegno, per quanto riguarda le distanze fra un punto e l’altro ci si regola come per il punto erba (fig. 1-2).
Mano a mano che si incontrano i rametti di destra si lavorano subito e si abbelliscono con delle foglioline (fig. 1-2-3).


Si lavora il punto di sinistra tenendo il filo in basso e l'ago esce a destra del disesgno (fig.2) ma quando si esegue l'addoppiatura si entra al centro della parte ricamata in modo che si produce una trecciolina a rilivo che, a prima vista, sembra un punto catenella ma è molto più elaborato. Durante il percorso si incontrano i rametti di sinistra che non sono stati lavorati, quindi si ricamano come abbiamo fatto per gli altri durante il primo passaggio ma con il punto di sinistra cioè con il filo in basso e l'ago che esce a destra del disegno.
Schema per l'esecuzione di s'arrecciau

Lanciare dei fili seguendo lo schema (fig.3) lasciando alcuni millimetri fra un lancio ed un altro es: 13 fili di cui i primi cinque a crescere, cinque della stessa lunghezza e quattro a scalare. Si può variare il numero dei lanci a secondo della dimensione che si vuol dare all'arrecciau. Uscire con l'ago alla base del terzo filo (fig.4) passare sopra e poi sotto al numero tre, mettere il filo in alto e passare sotto e sopra al numero quattro (fig.5) tirare in basso lentamente il filo fino a che la cappiola che si è formata scende in basso alla base dei due fili formando un anellino che li lega. Passare con la stessa modalità sui fili cinque e sei, po isette ed otto e così fino al dodici. Uscire con l'ago accanto all'ultima cappiola, passare sotto il tessuto ed uscire alla base del secondo filo. Eseguire gli stessi passaggi
1-2 3-4 5-6 7-8 9-10 11-12, uscire sul rovescio, fermare il filo e passare ai lati per fare le foglioline intorno a s'arrecciau.
Dopo la Sardegna ci fermiamo in Francia, qui impariamo il "boutis", questa tecnica di ricamo è molto antica, si dice che risale al XII secolo anche se in Francia è arrivata più tardi, all'inizio approda a Marsiglia poi si estende al sud della Francia in particolare in Provenza.
Altri due lavori eseguiti a Boutis
Continuando il nostro itinerario arriviamo in Spagna dove scegliamo il punto Salamanca e il punto tessitura.
Concludiamo il nostro viaggio nelle Isole Canarie e lavoriamo sul punto: caldos de Fuertevura.
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